TAVOLA ROTONDA
CITTA’ - INDUSTRIA
UN RAPPORTO SPESSO RIFIUTATO
Lunedì 6aprile 2009 – ore 17,00
Sala Convegni Assedil - via XX Settembre, 37 Genova
Dopo i saluti di
Giovanni Grimaldi, Presidente La Maona
Maurizio Senzioni, Presidente Assedil
Davide Viziano, Presidente Associazione 100% perGenova e laLiguria
ne discuteranno
Renzo Guccinelli, Assessore Regione Liguria
Mario Margini , Assessore Comune di Genova
Renzo Miroglio, Segretario Regionale della CGIL
Enrico Musso, Senatore
Carlo Castellano, Presidente Dixet
Stefano Zara, già Presidente Confindustria Genova
Moderatore
Domenico Ravenna, Giornalista Il Sole 24 Ore
L’esplosione della questione ambientale nelle aree urbane e la crescita tumultuosa del settore dei servizi hanno indotto molti studiosi - e non pochi amministratori civici - a ritenere che le imprese manifatturiere non fossero più, come nel passato, un fattore di sostegno della vitalità economica delle città, ma, al contrario, fossero un impedimento del quale sbarazzarsi al più presto, al punto di introdurre dei vincoli alla loro presenza nelle normative urbanistiche.
Solo negli ultimi anni, a seguito di mutamenti sostanziali dei cicli produttivi molto più rispettosi rispetto al passato della salubrità dei dipendenti e delle aree prossime alle localizzazioni industriali dovuti il progresso tecnico, ma soprattutto a seguito del crollo del settore dei servizi quale fattore di traino dell’intero apparato produttivo, si è diffusa la consapevolezza del ruolo positivo che hanno le industrie manifatturiere negli ambiti urbani.
Questo mutamento delle sensibilità collettiva nei confronti dell’industria è avvenuto con cadenze rapidissime, sicché non è penetrato in profondità tra i decisori istituzionali e nell’opinione pubblica.
In queste condizioni, a fronte di una drammatica recessione i cui effetti non sono finora valutabili se non in misura parziale, riproporre il tema del ruolo positivo dell’industria manifatturiera negli ambiti urbani appare urgente e indispensabile.
Uno sforzo rilevante deve quindi essere assunto dalla classe dirigente genovese per favorire una rapida evoluzione della sensibilità collettiva e delle scelte dei decisori pubblici al fine di invertire una rotta che ha provocato danni rilevanti all’economia delle città e ha ridotto gli spazi occupazionali di operai e tecnici che, specie qui a Genova, rappresentano un fattore determinante di stabilità sociale.
Una seconda finalità della tavola rotonda è quella di acquisire una migliore conoscenza delle dimensioni dell’insieme di disponibilità territoriali che possono essere destinate ad accogliere nuove attività produttive, ma di fatto rese irraggiungibili da nodi apparentemente inestricabili di normative.
Da un primo studio già portato a termine da Confindustria, si è passati ad una relazione più estesa ed approfondita che ci consente di disporre di una mappatura sufficientemente aggiornata delle attuali disponibilità territoriali che possono essere messe in gioco.
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